lunedì 18 ottobre 2010

7° giornata serie A

Lazio e Fiorentina, due bugie agli antipodi.


La classifica di serie A continua ad essere corta, ma, come logica vuole, ogni domenica i valori emergono sempre più sino a quando le varie "zone" non saranno meglio delineate. In questa ottica vanno inquadrate le vittorie di Inter, Milan, Juventus, Roma e anche Palermo, ma anche le frenate di chi era ben partito come Cesena o Brescia. Dopo 7 giornate, c'è ancora qualche "bugia" che circola tra i risultati, ma le indicazioni iniziano ad essere pesanti. Così, non credo che la Lazio vincerà lo Scudetto e nemmeno arriverà tra le prime quattro e la Fiorentina si salvera tranquillamente. Ma è giusto riconoscere i meriti della squadra di Reja così come leggere i cattivi segnali del gruppo Mihajlovic.

La Lazio va, ha trovanto un ottimo equilibrio specie in fase difensiva, ha un Mauri in condizione strepitosa in un centrocampo ad alto tasso qualitativo: Ledesma è tornato Ledesma e Hernanes è uno dei migliori stranieri della nuova serie A. I limiti biancocelesti semmai rischiano di essere in fase avanzata dove Zarate conferma l'allergia al gol tanto da essere schierato "a largo" e Floccari non è centravanti da 20 gol a stagione. Ma i numeri, per ora, dicono Lazio e un piazzamento europeo pare alla portata.

La Fiorentina, invece, non vale l'ultimo posto in classifica che però c'è ed è un segno del ridimensionamento viola. Dopo l'ultimo deludente campionato, il mercato è rimasto bloccato poi è arrivato l'infortunio di Jovetic a sommarsi alla squalifica di Mutu, vicino al rientro. Altre assenze varie ed ecco l'incredibile ko nella Genova blucerchiata con ultimo posto annesso. Firenze è piazza calda e questo non faciliterà il compito di Mihajlovic, i viola potrebbero essere destinati a lottare nelle zone basse della classifica.

Quattro vittorie per le quattro grandi a cui si aggiunge il Palermo di Pastore-Ilicic che dà spettacolo contro il Bologna, mentre frena il Napoli.

Vincono bene Milan e Juve, seppur contro Chievo e Lecce ma nel segno dei volti nuovi: Ibra-Robinho in casa rossonera, Aquilani-Krasic (e anche Quagliarella) in quella bianconera. Tre punti pesanti anche per la rinascita della Roma, su un Genoa troppo discontinuo, mentre soffre l'Inter a Cagliari. La salva Eto'o, ma poco conta. La squadra di Benitez mette altre tre punti in saccoccia e per lo Scudetto rimane la candidata numero uno. Ma necessita di recuperare giocatori infortunati, Milito in primis, e forse di acquisti a gennaio dopo i rinvii estivi.

Nelle altre gare, il Brescia paga oltre i propri demeriti contro l'Udinese. Dopo un avvio shock, i friulani si rialzano laddove possono stare, ancora "senza" Di Natale e con un Sanchez da sistemare. Occhio alla Sampdoria che all'80' era squadra in crisi e al 90' eccola rilanciata, per la serie "finché c'è Cassano"...

Tra le piccole, gode il Catania che ferma il Napoli e avrebbe meritato persino di più. Cesena e Parma fanno uno a uno sul campo e nei punti. Dopo tre ko consecutivi, i romagnoli tornano a muovere la classifica, buon punto ma il brillante avvio è già un ricordo e se d'altronde devi sperare nei gol di chi proprio bomber non è (leggi Bogdani)...e il problema realizzativo affligge anche il Parma. Domenica da buttare per Bologna e Lecce che comunque hanno i mezzi per lottare per la salvezza, soprattutto tra le mura amiche.
In settimana si gioca ancora con Champions League (Milan a Madrid!) ed Europa League (Napoli sfida Liverpool).


Ma domenica 17 ottobre 2010 entrerà nella storia per Alessandro Del Piero. Il suo gol, appena entrato in campo sugellando il poker al Lecce, vale la 178° rete in serie A con la maglia bianconera come Giampiero Boniperti. Le parole per questo Campione sono finite da tempo. Eterno.


Nessun commento:

Posta un commento